Embodied memory

Ritorna per il terzo anno la collaborazione con Io Deposito: Embodied Memory è una mostra che riunisce artisti internazionali in una riflessione congiunta e sfaccettata sulla memoria collettiva, a partire dai corpi e dalle forme in cui essa si incarna.

All’interno del primo spazio tematico della mostra, la memoria emerge come riposta negli elementi naturali, i primi e più permeanti corpi della memoria (il suolo, la cenere e il paesaggio assurgono a custodi di memorie e di insegnamenti): nelle opere di videoarte di Victoria Lucas e Vanessa Gageos è la terra che, assumendo il ruolo di primo corpo della memoria, diviene protagonista; nelle opere di Natahlie Vanheule la cenere che copre il terreno assurge ad elemento simbolico del conflitto, mentre lo sguardo dell’artista Ting Bao racconta gli alberi come testimoni silenziosi del dramma, lavorando la pellicola delle sue fotografie con terra ed elementi organici che ai piedi degli alberi si trovano.

In questa sessione trovano spazio anche opere delicate e potentemente materiche che narrano l’inevitabile ritorno alla terra, come le installazioni di Lang Ea e di Cosima Montavoci.

La seconda parte della mostra si focalizza su opere di artisti che hanno assunto l’oggetto materico come simbolo della dolorosa memoria del conflitto. Sottesa alle loro ricerche, la volontà di rivisitare l’oggetto di guerra, distanziandolo da approcci legati all’idolatria. Gli elmetti, i proiettili, o i vestiti dei soldati sono perciò mostrati nella loro essenza profondamente umana, logora, impermanente, anti-retorica e antieroica: essi divengono ritratti di fragilità e di inquietudine (come nel caso delle opere di Anitra Hamilton); evocano la drammatica esperienza nei ready made di Remus Ilisie e di Mario Lo Prete. Il processo di revisione dell’oggetto bellico avviene al fine di stimolare (con una combinazione idiosincratica e originale dell’oggetto e di altri elementi simbolici, spesso organici) un processo di profonda significazione nell’osservatore, come nel caso dell’opera interattiva di Ana Mrovlje.

La memoria, poi, da materica si assottiglia sempre più e, leggera e incisa nel materiale, si trasforma in impalpabile scrittura proprio nell’ultima parte della mostra, dove vengono presentate ai sensi dello spettatore opere in cui l’assottigliamento del corpo materico lascia il passo all’incisione, quale prima dichiarazione della propria esistenza (a sancire il passaggio, gli artisti Luca Terenzi e Boris Beja). C’è dunque un rimando all’immagine dei soldati che incidevano il proprio nome sulle cortecce degli alberi o sulle pareti, che trasporta poi lo spettatore al decalco su carta (Claudio Beorchia), alla poesia visiva (Nikolas Vamvouklis), per giungere infine alla raffigurazione di Anne O’ Callaghan, dove una memoria bellica scritta con il gesso viene costantemente cancellata dalla lunga lavagna della storia.

La mostra intende quindi attivare un processo di riflessione sulla memoria nel suo rapporto con il tempo che, scorrendo, la muta e la assoggetta ad una lenta smaterializzazione. La sua traccia, però, resta e si imprime negli elementi naturali e del quotidiano.

Rarefatta e impalpabile, la memoria è una necessità intrinseca e fondante l’esistenza umana.  

Nella mostra, la testimonianza della guerra assume linguaggi delle forme di volta in volta differenti: le diverse chiavi di lettura che affiorano dalle opere esposte, si legano a vicende storiche complesse che pongono ancora l’interrogativo sull’esperienza umana dei conflitti mondiali -non ancora del tutto scandagliata-, aprendo a visioni e punti di vista di diversa natura su questi episodi talmente potenti nella loro tragicità, da valicare la misura della vita di chi li ha fronteggiati direttamente, trasmettendosi anche dopo la morte dell’individuo.

INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA E TALK CON GLI ARTISTI
sabato ore 01/04/17 18.00
Per l’occasione, una presentazione delle opere e un breve talk con gli artisti (saranno presenti gli artisti Ting Bao, Nicolas Vamvouklis, Nathalie Vanheule, Ana Mrovlje, Cosima Montavoci, Luca Terenzi, Claudio Beorchia).
L’ingresso è gratuito.
Tutti i sabato e domenica dalle 17.00 alle 19.00, visite guidate gratuite. Gradita prenotazione a info@iodeposito.org

B#SIDE WAR ARTISTS IN RESIDENCE
Vieni a conoscere le loro pratiche artistiche da vicino
In co-produzione con Erpac – Servizio promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio, B#Side War arricchisce il suo palinsesto inaugurando un importante progetto di residenza: in occasione della mostra Embodied memory, gli artisti Ting Bao (Cina), Ana Mrovlje (Slovenia), Nathalie Vanheule (Belgio) e Nicolas Vamvouklis (Grecia), sono stati selezionati per una residenza sul tema della memoria del conflitto, presso il residence artistico creato nell’esedra di ponente di Villa Manin.
Le opere saranno immediatamente fruibili ed esposte nella mostra Embodied Memory: obiettivo delle residenze è la creazione di opere afferenti a diversi media (fotografia, installazione interattiva, sound art, multimedialità, light art e poesia visiva), capaci di catturare il sostrato della nostra memoria storica, riflettendo sulle forme e sui linguaggi in cui essa si incarna -direttamente o indirettamente-. La residenza trae spunto dalle tematiche preminenti della mostra: la materializzazione e smaterializzazione del nostro passato di guerra nella memoria collettiva.

Mercoledì 29 marzo dalle 15.00 alle 17.00 le residenze saranno aperte per accogliere la stampa.
Una lecture/incontro di approfondimento con gli artisti sulle pratiche artistiche site-specific in rapporto alla memoria di guerra, avrà poi luogo dalle 17.00 alle 19.00 (la partecipazione è gratuita, si richiede la prenotazione: info@iodeposito.org).