La mostra Confini ottiene il plauso del Ministero della Cultura

Riconoscimento del Ministero della Cultura per la mostra Confini

Un riconoscimento al valore scientifico, culturale e internazionale della mostra di Villa Manin

Un riconoscimento al valore scientifico, culturale e internazionale della mostra di Villa Manin

La mostra “Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni”, allestita nell’esedra di levante di Villa Manin, ha ricevuto dal Ministero della Cultura il riconoscimento di rilevante interesse culturale e scientifico: un apprezzamento che premia la qualità del progetto e la capacità dell’esposizione di affrontare il tema della frontiera in modo innovativo e multidisciplinare.

“Si tratta di un attestato di grande valore – ha dichiarato il vicegovernatore con delega alla Cultura, Mario Anzil – che valorizza il lavoro congiunto della Direzione Cultura e Sport, dell’ERPAC, del curatore Marco Goldin e di tutte le professionalità coinvolte in questa straordinaria avventura culturale.”

Nella lettera inviata alla Regione, il Ministero ha sottolineato come la mostra assuma un rilievo particolare grazie alla capacità di mettere in luce, con taglio comparativo, la portata universale dell’idea di confine come categoria estetica e culturale. È stata inoltre evidenziata la collaborazione virtuosa tra istituzioni museali italiane e straniere, oltre 40 quelle coinvolte per un totale di circa 130 opere, insieme alle attività di studio, conservazione e diagnostica scientifica condotte su numerose opere in prestito.

Il giudizio positivo del Ministero si basa sui criteri con cui vengono valutati gli eventi di rilevante interesse culturale, tra cui:

  • innovatività del progetto e contributo alla ricerca;
  • valorizzazione del contesto geografico e territoriale;
  • completezza e chiarezza del percorso espositivo;
  • presenza di un catalogo scientifico corredato da saggi critici, schede e bibliografia;
  • selezione di opere di grande rilievo, comprese quelle raramente esposte;
  • accordi con istituzioni culturali internazionali;
  • apparati didattici e divulgativi supportati anche da nuove tecnologie.

 

Il Ministero ha inoltre segnalato l’alta qualità del catalogo, edito da una primaria casa editrice internazionale e arricchito da un ampio repertorio fotografico, destinato a costituire un punto di riferimento anche dopo la chiusura della mostra.

“Con questo progetto – conclude Anzil – abbiamo voluto raccontare la nostra idea di cultura di frontiera attraverso un percorso ambizioso: 130 opere provenienti da oltre 40 musei di tutto il mondo, riunite in quella che, per complessità e respiro internazionale, è forse la più importante produzione mai realizzata in Friuli Venezia Giulia. A oggi, a un mese dall’inaugurazione, la mostra ha già accolto oltre 16.000 visitatori.”