Die geschopfe des prometheus. Concerto per pianoforte n.2 op.19 Sinfonia n.3 Eroica

11 luglio 2015, ore 21.15

DIE GESCHÖPFE DES PROMETHEUS
CONCERTO PER PIANOFORTE N.2 OP.19
SINFONIA N.3, EROICA

di Ludwig van Beethoven

Orchestra e Coro San Marco

Direttore Francesco Belli



Beethoven e Napoleone. Due uomini, due Prometei.

Nel 2015 si conclude il ciclo dei bicentenari dell’Epopea Napoleonica, una fase storica determinante per le conseguenze che ha apportato in tutto il mondo in diversi più ambiti. Ogni aspetto sociale ha subito cambiamenti rivoluzionari: dall’amministrazione civile, non più feudale, alla giustizia, finalmente riformata (il Codice Napoleonico verrà adottato dalla maggior parte delle nazioni europee), dalle tecniche militari, che faranno scuola negli anni a venire, alle arti, in particolar modo nella pittura, nella musica e nella letteratura.

A Villa Manin venne firmato il Trattato di “Campoformio” (1797), momento conclusivo della Campagna d’Italia, ma inizio della grande avventura napoleonica che si sarebbe evoluta nel corso dei successivi 18 anni.

Proprio in questo frangente tutto sommato abbastanza breve, chiave di volta tra il feudalesimo e le società industriali, tra l’antico e il moderno, si è riscontrato un sostanziale cambiamento anche in ambito musicale.

Seppur in tutti i campi dell’Europa riecheggiassero i frastuoni dei cannoni e i rulli dei tamburi militari, un certo numero di artisti, lontano dalle questioni guerresche, sviluppò il germe di una nuova coscienza dell’uomo: il Romanticismo. La mentalità derivata da questo periodo indurrà i patrioti italiani a combattere per un’Italia unita, risorta. Ma senza il Neoclassicismo non vi sarebbe stato alcun Risorgimento.

Beethoven è universalmente riconosciuto come il più grande tra gli artisti del Neoclassicismo: dentro la sua musica si ravvisano gli elementi che faranno da base al successivo Romanticismo. Come lui, seppure in misura minore, altri compositori come Miari, Mayr, Paganini o anche Ferdinando di Prussia, diedero il loro contributo al cambiamento musicale europeo.

Villa Manin fu il punto di partenza di tutto questo, poiché senza Napoleone non vi sarebbe stato il Romanticismo che tutti conosciamo, poiché è grazie a lui se la Rivoluzione francese, spogliata dei suoi lati più crudeli, è stata conservata nei suoi punti innovatori, nei suoi giusti principii, e nelle sue idee riformatrici.

Beethoven e Napoleone: due facce di una stessa medaglia. In loro si ravvisa tutto lo spirito del mondo neoclassico, sono figure a cardine di tutta la storia dell’umanità. Grazie a loro si volta pagina.