Dal 26.05 al 31.12.2024
Alcune tra le opere più importanti del maestro Michelangelo Pistoletto, uno dei più celebri artisti italiani, tra cui Quadri specchianti, Venere degli stracci, Sfera di giornali, il Metro cubo d’infinito, entreranno in dialogo con le creazioni di artisti provenienti dalla regione, dall’Italia e dall’estero, invitati a confrontarsi attraverso il proprio lavoro con le istanze di trasformazione etica e sociale proprie dell’opera del maestro.
Sarà questo il cuore della mostra “Terza Terra” che trasformerà Villa Manin in una nuova tappa di Cittadellarte, la cittadella ampia come un piccolo paese cui Pistoletto ha dato vita a Biella, la sua città natale.
L’esposizione, realizzata con la curatela di Guido Comis, direttore di Villa Manin per l’Erpac (Ente regionale per il patrimonio culturale), in collaborazione con Paolo Naldini direttore di Fondazione Cittadellarte, porta nell’ex residenza dogale lo spirito autentico della cittadella, luogo di confronto di altri artisti con i temi dell’opera del maestro, di dibattito sull’etica della produzione, spazio di socialità e condivisione con le realtà del territorio.
“La presenza delle opere di Michelangelo Pistoletto a Villa Manin – spiega il curatore Guido Comis – sarà l’occasione per fare di Passariano un luogo di creazione, di confronto e di sperimentazione sul modello di Cittadellarte, ma soprattutto di coinvolgimento di tante diverse anime della regione”.
Saranno, dunque, le opere stesse di Pistoletto esposte a Villa Manin a dettare i temi di confronto e di dibattito: società, moda, politica, educazione, cibo e agricoltura. “I Quadri specchianti – specifica Guido Comis – permetteranno ai visitatori di entrare in relazione con i personaggi delle opere e di condividerne le situazioni sociali, la Sfera di giornali introdurrà i temi della politica e della comunicazione, la Venere degli stracci rappresenterà il trait d’union con la moda”.
Uno dei punti di forza del percorso proposto da Villa Manin è il Terzo paradiso, simbolo ideato da Pistoletto a esprimere l’intreccio equilibrato tra l’artificio e natura, che è stato realizzato nel parco di Villa Manin in forma botanica, su grande scala (50 metri), e rappresenta lo spunto anche per affrontare le questioni, oggi all’ordine del giorno, della produzione agricola e della sostenibilità alimentare. Una creazione “in divenire”, che sarà fatta crescere anche grazie all’uso di uno speciale carbone vegetale che aumenta la fertilità dei terreni, il Biochar.
Il Terzo Paradiso è la fusione fra il primo e il secondo paradiso. Il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura, è il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune
Michelangelo Pistoletto
L’esposizione è accompagnata da un programma di incontri denominato “Arte della Demopraxia”, che prevede il coinvolgimento di organizzazioni pubbliche e private, esponenti del mondo produttivo e agricolo, rappresentanti delle istituzioni e della cultura.
Villa Manin diventa dunque luogo di esercizio della demopraxia, neologismo coniato a Cittadellarte per definire il processo di trasformazione sociale attraverso il coinvolgimento diretto di tutte le associazioni e i gruppi di lavoro di un territorio. In particolare, per la selezione degli artisti chiamati a dialogare con i temi e le istanze rappresentative delle opere di Pistoletto (tra i quali Ryts Monet, Caretto – Spagna, Collettivo Robida, Luigi Coppola, Chiara Sgaramella, Noor Abed, Nico Angiuli, Tiziana e Isabella Pers, PLoT (2021 – Colette Lewis, Marilyn Lennon, Elinor River), Michele Spanghero) Villa Manin ha collaborato con il comitato curatoriale di Unidee, Residency Program (il programma ultraventennale di residenze di Cittadellarte) composto da Juan E. Sandoval, artista COL, Andy Abbot, curatore U.K., Alessandra Saviotti (curatrice) e Beatrice Catanzaro (artista), mentre per il programma di incontri che accompagneranno la mostra la collaborazione è stata con Giacomo Bassmaji.
Come evidenza Paolo Naldini “Il contenuto di questa proposta espositiva intreccia in modo organico e innovativo tre strati: si parte dalle opere di Michelangelo Pistoletto come suggestioni e indicazioni di un percorso artistico di ricerca dal ‘900 a oggi articolato in “stanze”; quindi una selezione di pratiche artistiche che affrontano gli stessi temi o “istanze” scelte sul territorio del Friuli Venezia Giulia, attraverso la rete di relazioni di Erpac – Villa Manin e dal network degli alumni di Unidee Università delle Idee International Residency Program avviato a Cittadellarte nel 1999; e infine un terzo strato di dispositivi innovativi di attivazione del territorio e delle sue comunità a partire dalla mostra come motore di ingaggio e possibilità di trasformazione”.
Gli incontri organizzati intorno al percorso espositivo si terranno in un’arena temporanea realizzata con materiali ecologici e riciclabili nel salone centrale della villa, progettata e costruita dagli studenti dell’ISIA Roma Design di Pordenone, sotto la guida dei loro docenti.