Due serate evento a Villa Manin
14 e 15 Giugno 2025
Il ciclismo, con le sue storie epiche e le sue montagne leggendarie, è protagonista a Villa Manin di Passariano, nella Barchessa di levante, con due serate imperdibili dedicate agli appassionati delle due ruote e della memoria sportiva.
Protagonisti della serata di sabato 14 giugno alle ore 20.30 saranno Beppe Conti, storico del ciclismo e collaboratore fisso dei programmi sportivi RAI, e Antonio Simeoli, inviato di ciclismo del Messaggero Veneto e autore del libro Zoncolan: la montagna diventa mito. Attraverso le immagini RAI e il racconto appassionato dei due ospiti, si ripercorreranno dieci tappe iconiche della corsa rosa in FVG: a Piancavallo e sullo Zoncolan, sull’Altopiano del Montasio, a Udine e a Trieste. Da Marco Pantani a Gilberto Simoni, da Saronni a Cipollini, si rivivranno le imprese dei grandi del pedale. Non mancherà uno sguardo al passato più profondo con il ricordo della storica e discussa tappa di Trieste nel 1946 e dell’amatissimo Giordano Cottur che entrava nella sua città, una città che non era ancora Italia, in quel difficile primo dopoguerra. E poi un viaggio emozionante alla scoperta delle tante piccole grandi storie, meno conosciute, che hanno caratterizzato le decine e decine di tappe che si sono snodate nella nostra Regione.
Domenica 15 giugno alle ore 20.30 sarà la volta della proiezione del docufilm “Ottavio Bottecchia – El furlan del fero”, scritto e diretto dal giornalista Franco Bortuzzo, con montaggio di Luca Zanoli e la voce narrante di Francesco Pancani. Un’opera intensa e documentata che racconta la parabola umana e sportiva del grande campione friulano-veneto, primo italiano a vincere il Tour de France. Attraverso testimonianze di storici, giornalisti, ciclisti, attori e familiari – tra cui il nipote diretto Ottavio Bernardi – il film ricostruisce l’ascesa, i trionfi e la tragica e misteriosa fine di Bottecchia, morto nel 1927 a soli 32 anni. Il documentario è arricchito da preziose immagini d’epoca dei Tour tra il 1923 e il 1926, provenienti dagli archivi francesi Gaumont Pathé. Al termine della proiezione, Franco Bortuzzo dialogherà con Renato Bulfon (Ciclismuseo di Mortegliano), appassionato collezionista di cimeli storici del ciclismo tra i quali ovviamente spiccano anche pezzi unici dedicati al grande campione.
Due serate tra sport, cultura e memoria per celebrare il legame profondo tra il ciclismo e il Friuli Venezia Giulia, “piccolo compendio dell’universo” come lo definì Ippolito Nievo, terra di salite dure, passioni forti e storie da raccontare.
Ingresso libero.
Le serate si inseriscono nel programma della mostra “Una regione in bicicletta: il ciclismo in Friuli Venezia Giulia nella collezione Bulfon”, aperta al pubblico fino al 14 settembre.